giovedì 1 marzo 2007

A mia figlia

In questo blog vorrei riunire tutto ciò che ho scritto, e che scriverò, ciò che hanno scritto persone amiche o autori nel cui pensiero mi ritrovo ,per poi stampare il tutto perché rimanga ai miei figli.
E inizio con l'ultima poesia che ho scritto dedicata a mia figlia.


Beatrice
quando avrai famiglia,
non t’angustiare
dopo pranzo
a pensare alla cena dei tuoi cari:
chiudi il catenaccio per un po’
esci, crea, leggi,
gioca, sogna,
ascolta musica
guardati un film
sorseggiando un po’ d’ansonica,
spiega l’ali
del tuo essere
evitando a refoli affannosi
di gettarvi biacca e soffocarlo
come fanno gli amici iniqui
e se l’uggiolina del malessere,
serpe attorcigliata all’albero,
strisciasse nello stomaco
non assecondarla,
schiacciale la testa,
di stoffe è pieno il mondo,
da qualche parte
c’è quella adatta a te.


Sandra


3 commenti:

msaya ha detto...

Bella lirica, Sandra! Complimenti per il neo blog. Il web aiuta, anche, a ritagliarsi il proprio pezzo di "stoffa". Un caro saluto Marco

Antonio Di Giorgio ha detto...

Bellissima lo sai...

Un bacissimo

Fenicio ha detto...

Questa intimità nel dirsi ad un figlio nel linguaggio che più è proprio è il modo che si ha per dire se stessi, come si è, si è stati, come si è stati e non si poteva essere diversamente; ed al contempo è anche dire, semplicemente, senza porsi come un metro, dolcemente, ricordami. Bea è troppo sensibile per non saperlo. Tutto ciò è molto tenero, un abbraccio, tuo affezionato Sopravvissuto, degli Anni che -sono stati- inevitabilmente, per tutti noi, Marco m°m