lunedì 26 marzo 2007

7. La Biblioteca di Napoleone I° all'Isola d'Elba. Storia di una tesi di laurea "che ha vinto...il premio Strega" e non solo...

Ero veramente preoccupata di dover parlare del mio lavoro davanti a persone competenti, specialisti del periodo napoleonico.
In confronto a loro non sapevo nulla se non quella briciola che…non conoscevano.
Mi feci coraggio pensando che nessuno aveva mai studiato l’argomento, inspirai a lungo, mi tolsi gli occhiali per non vedere le loro espressioni, mentre illustravo la mostra e evitai di pronunciare una sola parola in francese per paura di non saperla dire correttamente.
Andò bene, riuscii a soddisfare le loro curiosità e uscii dalla situazione a testa alta.
Dopo quella esperienza non avrei avuto più avuto timore di parlare in pubblico.
Ma sarebbe passato molto tempo prima che accadesse di nuovo. Nel frattempo la mia storia personale e quella della mostra continuavano il loro cammino su binari diversi che non s’incontravano se non per caso.
Per caso, infatti, seppi che la mostra “Lector in insula” sarebbe andata in trasferta a Parigi, all’Istituto di Cultura Italiana e a Fontainebleau, per merito dell’Amministrazione comunale in cui lavoravo e lavoro. Naturalmente nessuno mi disse niente e in quel momento capii che il mio studio giovanile sarebbe andato in giro da solo. Ormai era cresciuto e aveva fatto innamorare gli altri che lo esportavano con grande entusiasmo.
Ricordo la telefonata di un caro amico che aveva seguito l’evolversi della tesi di laurea e della mostra, aveva letto sui giornali della tournee parigina e voleva congratularsi…
Rimase male, quando gli dissi che non ne sapevo niente.
In effetti, poi qualcosa di ufficiale mi fu detto, quando mi chiesero di abbinare i cartelli informativi ai libri da esporre…lavoro che secondo il mio capo avrei dovuto svolgere fuori orario di ufficio. Mi rifiutai. Oltretutto avrei dovuto recuperare le ore in ufficio. Quindi posi l’aut aut o in orario di servizio o niente. La spuntai, anche se non mi invitarono a recarmi con la delegazione a Parigi ( dove, tra l’altro, non sarei potuta andare).
Clicclate:apparirà la pagina della mostra di Fontainebleau

E questo passo, riportato nella pagina indicata sopra, è una piccola sintesi del mio studio:

Les traités classiques anciens y voisinent avec les textes des grands auteurs anciens et modernes, les romans, les écrits des philosophes du siècle des Lumières, et des recueils sur les sciences et techniques que l’Empereur appréciait tout particulièrement. De nombreux ouvrages sur l’Art de la Guerre sont consacrés aux grands chefs de guerre du XVIIe et du XVIIIe siècle. Napoléon enrichit considérablement ce fonds en s’appropriant des ouvrages appartenant au corps de Génie militaire de Portoferraio, et en se faisant expédier par son oncle, le cardinal Fesch, des livres de géographie ou d’histoire, ou encore en achetant à Livourne des traités d’agriculture, d’astronomie, ou de médecine. La bibliothèque ainsi constituée au cours de l’exil ne comporta pas moins de 2.378 volumes.

Fu pubblicata anche una brochure dove in parte, era stato tradotto l’articolo che avevo scritto per il catalogo della mostra elbana.
Anni dopo, però, quando svolgevo le mansioni di segretaria del Centro di Studi Napoleonici e di Storia dell’Elba, il libretto fu regalato ai membri del direttivo e l’anziano Preside del mio liceo appena lo sfogliò esclamò con la sua voce tipicamente nasale: “ Ma questa è la tesi di Sandra!”
E fu una bella soddisfazione che sommai a quelle di aver pubblicato altri articoli sulla Rivista del Centro Studi : Palombo Sandra, Le biblioteche private di Napoleone, In << Rivista
Italiana di Studi Napoleonici>> N° 1, Anno XXX, (N.S.), 1993, pp. 103-116; . Palombo Alessandra, I bibliotecari di Napoleone, in << Rivista Italiana di Studi Napoleonici>> N° 1, Anno XXXI, (N.S.), 1994, pp. 93-106; Palombo Alessandra, La biblioteca di Napoleone all’isola d’Elba nei mesi seguenti la fuga, in << Rivista Italiana di Studi Napoleonici>> 1/2000, Anno XXXIII, Nuova serie, pp. 147-154.
L’ultimo articolo è del 2000, anno in cui, con mia grande e piacevole sorpresa, il romanzo di Ernesto Ferrero intitolato “N." vinse il premio Strega.
Allo scrittore, che ama l’Elba dove trascorre da decenni le vacanze, l’idea di scrivere N. venne proprio nel 1989, durante la sua visita alla mostra Lector in insula, ma io non lo sapevo e quando aprii la prima pagina del romanzo nel febbraio 2000, ebbi meraviglia nel vedere che il protagonista del libro era un bibliotecario Martino Acquabona ( personaggio di pura fantasia) e che vi erano riportati i titoli di quei libri che invece conoscevo molto bene.



(continua)

Sandra

1 commento:

Antonio Di Giorgio ha detto...

Con pazienza ti ho letta! C'erano un po' di guai col mio PC!
Ps: su LDS ho di nuovo il mio nik, cioè nome e cognome, da lettore: ho riceduto ad Alessia il suo login. Mi ha detto, fra l'altro, che ti ha vista a Firenze quand'eri con Bea settimane fa... possibile? Ti ha riconosciuta dalle tue foto postate su Lds.

Io ti abbraccio.
A presto.