venerdì 2 novembre 2007

Quarta alternanza



Studio verticale di Enrico Sirello



Quarta alternanza

Che male c’è
a voler sentire quando si è sordi
a voler correre quando si è zoppi?
In sorte ebbi treni privi di ruote,
ambasce d’amori mancati
affetti falciati
gambe sghembe e legate
all’unico solco visibile.

Ero cieca e quello presi.
La vita schiarisce la vista
si stagliano le ombre
in lontananza per un attimo.

Un tocco leggero
e una guancia si volta
a raccogliere una carezza
di Francesco e al cellulare,
un orecchio la voce
di Beatrice che è volata
come un gabbiano buono
a perlustrare il mare.

Elevo un grazie a Gesù Cristo
per i doni anche se non capisco
perché nel grigio pomeriggio
neppure le rane gracidano più.


1 novembre 2007

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