martedì 20 marzo 2007

5. La Biblioteca di Napoleone I° all'Isola d'Elba. Storia di una tesi di laurea "che ha vinto...il premio Strega" e non solo...

Gli anni che seguirono furono segnati da una serie di eventi dolorosi che culminarono nel luglio del 1988 con la morte improvvisa, a solo 58 anni, di mia madre.
Nel frattempo mi ero trasferita da Rio Elba a Portoferraio e avevo iniziato a fare qualche supplenza sporadica nelle scuole. Il mio stato di salute peggiorava, tuttavia il desiderio di riprendere in mano la mia vita era più forte degli ostacoli che incontravo.
Stavo insegnando alla scuola alberghiera gestita dalla Provincia di Livorno quando dalla Soprintendenza di Pisa mi giunse l’invito a preparare una mostra sui libri di Napoleone.
Per poche lire, che all'epoca mi parevano tante, lavorai dalla mattina alla notte: seguita dall’allora direttore dei Musei napoleonici elbani scelsi i libri, scrissi le didascalie delle schede, preparai i testi dei pannelli descrittivi. Il direttore più di una volta mi telefonò nel pomeriggio per richiedermi lavori da consegnare la mattina. Il Dr. Dario Mattoni, questo il suo nome, si dimostrò una persona molto preparata e creativa. Diresse i lavori con competenza e chiarezza d’intenti. Fu grazie a lui se il mio lavoro uscì allo scoperto.
L’incarico mi distrasse dal lutto che aveva sconvolto la mia famiglia, mi ci buttai a capofitto, lavorai sodo, senza risparmiarmi. Per la mostra fu preparato un catalogo, stampato dall'editore Belforte di Livorno, nel quale oltre al mio pezzo sulla storia della biblioteca elbana e all’elenco dei libri appartenuti a Napoleone, di cui avevo preparato una versione meno dettagliata rispetto all’originale, apparvero articoli dei vari protagonisti istituzionali dell’epoca e un racconto che Alberto Moravia aveva ambientato nella biblioteca durante una sua visita all’isola.
La mostra “ Lector in insula.La biblioteca di Napoleone all’Elba”, allestita nel Museo napoleonico di San Martino, nella cosiddetta residenza estiva di Napoleone , fu inaugurata, non a caso, il 14 luglio, nella ricorrenza del bicentenario della presa della Bastiglia e rimase aperta sino al 30 settembre.
Non ricordo se all’inaugurazione parlai in pubblico, ricordo che avevo un vestito lungo e rosso e che tutti si complimentavano. Nel lungo corridoio della sala Demidoff dove le bacheche contenevano i libri di napoleone aperti o chiusi, c’era molta folla, nel giardino si banchettava.
La festa riuscì bene e la mia fatica venne ricompensata dal clamore e dall’interesse che questa mostra generò tra gli intellettuali e gli storici.
Era stato sotto gli occhi di tutti quel patrimonio librario, ma nessuno aveva mai considerato quei libri che stavano sull’isola da secoli.
La soddisfazione fu grande. Durante l’estate i quotidiani nazionali dedicarono ampio spazio all’evento. Il mio nome uscì però una sola volta, nel Corriere della Sera dove diventai un uomo perché invece di Alessandra, scrissero Alessandro. Il titolo della mostra invece apparve in quasi tutta la carta stampata nazionale e in tv. Anche ciò che avevo scritto nel catalogo fu riportato, mi pare di ricordare nella terza pagina de La Stampa, a firma di…Giovanni Spadolini.
Di suo Spadolini aveva messo ben poco, quasi tutto l’articolo che occupava metà pagina era una ripresa del mio pezzo in catalogo. Ma si sa, lui era lo storico ed io ero ugualmente fiera di quanto avevo ottenuto con il mio studio.



Sandra

( continua)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bravo pour votre courage et votre détermination!
Je représente le général BERTRAND à l'île d'Elbe depuis 1998 et suis présent chaque année le 5 mai pour la messe de la Misericordia.
Au plaisir de vous rencontrer pour parler ensemble de Napoléon.