
Salve, sono Sandra. Segregata su salubre scoglio scrissi saggi storici, scocciatami, scrivo strofe sbilenche scandalizzando scrittori (sbadata sbaglio spesso, sputtanandomi). Sono sorda, sento solo suoni sommessi. Se sbeffeggiata, sensibilmente soffro silenziosa. Sono sposata. Sono stressata. Salariata spesso sto seduta: studio scartoffie, sbroglio situazioni, seguo scalette, scadenze, suggerisco soluzioni.
martedì 17 giugno 2008
Visita al paese (chiuso)
Lo scatto della serratura alle spalle e sei dentro
la corta salita del paese chiuso
rivolta verso un lindo giardino
che guarda ai blu celeste e marino
tra silenzio e pulizia.
Nella stanza del direttore
delle bandiere e una conferenza
surreale per le tinte sfavillanti
arancio elettrico e verde acceso
di due magliette che si agitano
su un filo del palazzo di fronte
davanti alle sbarre a croce
ai tuoi occhi fissi
a stormi di uccelli in volo
a una divisa grigia
a un fucile che fa la ruota all’aria
finché termina il tempo.
Scendi la corta discesa,
lasci il lindo giardino e le luci
rossoverde sopra la sala colloqui
tra silenzio e polizia.
Lo scatto della serratura alle spalle e sei fuori.
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2 commenti:
da quei pochi che conosco, cara Sandra, i tuoi versi hanno un classico rigore, una trasparenza forse simile ai colori della tua isola e la sua tenerezza (sempre giustamente trattenuta).
Mi piacciono davvero.
E mi piace molto anche questo tuo sito tutto elegantemente e sobriamente blu.
Grazie Anonimo o anonima per le tue parole di apprezzamento
Sandra
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