venerdì 21 novembre 2008

La mia Signorina a colori


Quando comincia una storia? In genere dall’inizio. A volte, però, è la fine di una storia che ne fa cominciare un’altra. Così ci sono due categorie di storie, quelle che cominciano dall’inizio e quelle che cominciano dalla fine. Ci sono due categorie di donne, quelle che raccontano la loro storia e quelle che non la raccontano, poi ce n’è una terza, quelle che non la raccontano giusta. La signorina a colori…

non solo non la racconta giusta, ma la racconta partendo da metà. La verità del resto sta nel mezzo e lei non ama sbilanciarsi troppo.
Se vedete, in un giorno di sole, una donna di una certa età seduta al migliore bar della piazza, con indosso un vestito nero nero, giacchettina pure nera e borsa a tracolla Coco Chanel attaccata alla sedia, non potete sbagliarvi, è lei. Se poi vi sedete al tavolo vicino e, per educazione, le rivolgete un sorriso, sicuramente inizierà a raccontarvi con la bocca tinta di rosso vermiglio, di come era bella la vita ai suoi tempi. E questa sarà la riprova che è proprio lei.

venerdì 31 ottobre 2008

Fuori romba la protesta

Fuori romba la protesta e le grida giovanili
piombano nella stanza di chi ha negli occhi
una catena d’anni e in tasca stringe un pugno
di centesimi per il caffè alla macchinetta
dell’azienda.

Oltre al verde dell’eskimo acquistato
quando era tardi per credere nell’uomo
a tutto tondo, tanto altro memora
il megafono su di chi è chinato
sul monitor azzurrino da ore acceso.

Intanto tubano sul davanzale due piccioni.



sabato 27 settembre 2008

alba

L’ottocento sfiorito
con il padre di nonna
è un battito
chiuso
nei libri illustrati
e nella vecchia
poltrona degli avi.

lunedì 15 settembre 2008

Ecco l'autunno



Ecco l’autunno
e la nuvola nera
aumentare e aumentare
sino a annerire il minimo
barlume e tu
che giovane cadesti
nella nebbia
chiamare aiuto
e io serva inutile
ancorare il tuo male
e prenderlo con me.

domenica 14 settembre 2008

Highlander

Highlander
“ Il panorama era stupendo e l’atmosfera molto suggestiva. La compagnia non era numerosa, in tutto una decina di persone . Quando arrivammo al castello di Tioram costruito su una piccola isola di roccia, la guida, una bella ragazza italiana dai capelli rossi che abitava a Londra, ci lasciò liberi di ammirare il luogo e, da lontano, i resti dell’edificio che m’incutevano un po’ di timore. Mi misi a girellare guardando l’acqua, commentando la bellezza del panorama con una romana dal carattere molto espansivo. Avrei voluto godere in silenzio di quella magia, ma lei non me lo permise. Non mi lasciò sola un minuto. Infastidita dalle chiacchiere decisi di percorrere la piccola striscia di sabbia per fare una passeggiata in tranquillità. Cercai Giulio e non lo vidi. Il verde dell’erba che incorniciava l’azzurro mi faceva stare bene. C’erano però delle nuvole nere che dall’orizzonte si avvicinavano all’isoletta. Affrettai il passo per arrivare alla strada dov’era posteggiato il pullman. Anche gli altri dovevano avere notato il cambiamento di tempo perché voltandomi li vidi avvicinarsi. Non volevo che mi raggiungessero e affrettai il passo.”

sabato 6 settembre 2008

Venti di mare

*

Urlo di vento:
un mulinello d’alghe
vola sul mare.

*

Maestrale allegro
da nord ovest gorgheggia.
Ballano barche.

*

martedì 19 agosto 2008

A scuotere il cuore stanotte



A scuotere il cuore stanotte
c’è una pioggia di luci
e di suoni caraibici
e seicento kilowatt
in entrata sul mare
notturno che mugghia.

L'acqua sale sui server
provocando un blackout
sotto al carro dell’orsa.

Sulla passeggiata,
tra un ramo e l’altro
delle tamerici,
fluttuano le lucine
di alberi maestri
nella baia buia.



giovedì 14 agosto 2008

Un cestino da bici



Un cestino da bici
una canna, due ruote
è l’ottocento sfiorato
con il padre di nonna
un omone tranquillo
appena intravisto
un respiro dell’epoca
ritrovato nei libri illustrati
a matita del principio
del secolo dopo
e trattenuto nella poltrona
di crine dalla logora stoffa
che tengo in un angolo
in ricordo
dell’ alito lieve
che aleggiava
nei termini antichi
di una vecchia maestra;
estremità erano i piedi
dolenti con cui era salita
sul carro diretto alla scuola
che le era stata assegnata
in una campagna
priva di bagno, ricca di cibo.



martedì 12 agosto 2008

la pala del ventilatore



La pala del ventilatore
gira e gira
nel piano deserto
in un pomeriggio
agostano
tra i fogli in disordine
che lascio lì
a dondolarsi
lievi
come il tocco
che vorrei ricevere
ora
a rassicurarmi
con il palmo della mano



sabato 12 luglio 2008

L'estate mi succhia il midollo

Maria, la badante moldava stanotte è partita
e ha lasciato il letto rifatto. Mi ha salutata
alle quattro. Nel buio avrei voluto dormire.
Vorrei scrivere di virgole e punti, del giardinetto
di casa, dei letti da fare, dei figli, gli amici, i libri,
le uscite serali. Non riesco.
Con le parole è uno scontro continuo.
Del dormiveglia ho perso la riga sbocciata.
Più veglia che sonno.
La mente non sta ferma neppure a riposo.

Superati i cinquanta, l’estate mi succhia il midollo.
Mi aspettano in spiaggia alle quindici i figli,
alle diciannove in comune e subito qui
una tenda in ammollo, le donne sul web, dei versi
da leggere. La ricerca interiore è bloccata
davanti a un muretto. Pare basti saltarlo
per ricomporre quel puzzle che ha i pezzi
scomposti per non ricordare.
La terapia può aspettare.
La scrittura anche, pure se povera come la mia.



giovedì 10 luglio 2008

Ornella

ORNELLA CASNATI


e una delle sue innumerevoli fotografie di farfalle

venerdì 4 luglio 2008

Poetesse di mare



sabato 5 luglio alle ore 21,30

presso la Terrazza della Biblioteca comunale Comune di Rio nell'Elba

Continuano le iniziative del progetto "Librarsi", organizzato dal Comune di Rio nell'Elba, Ufficio Cultura, Ufficio Relazioni con il Pubblico in collaborazione con la Biblioteca comunale.

Serata dedicata alle "Poetesse di mare", presentazione del libro di poesie di Alessandra Palombo "Il lavoro del vento", Liberodiscrivere edizioni, Genova, 2008.


Interverranno il Sindaco, Catalina Schezzini, l' autrice, Emanuela Cavallin, Cristina Barzi (in arte Gypsyliana), ideatrice e promotrice del gruppo culturale Officina Nomade, cantante e attrice e Chiara Scalabrino, illustratrice e organizzatrice di eventi, che ha curato la copertina del libro. Coordina l'iniziativa Valentina Caffieri.

Durante la serata ci sarà un momento dedicato alla lettura/recitazione di alcune poesie, scelte dalle tre principali raccolte pubblicate da Alessandra Palombo.
Nella lettura si alterneranno l'autrice e Cristina Barzi.

L'iniziativa è aperta al pubblico e si concluderà con un assaggio del dolce tipico locale.
Si ringrazia per la gentile collaborazione La bottega del pane di Rio nell'Elba di Roberto Russo.


Contatti e informazioni
Ufficio Cultura, tel. 0565 943428
E.mail- inforioelba@tiscali.it Il Comune di Rio nell'Elba

giovedì 26 giugno 2008

Quando scompari



Quando scompari
ho punture di aghi sulla pelle.
Non diventare mare aperto
non lasciarmi un gusto
di melagrana acerba sulle labbra.

Tremo.

Sulla torre hanno tolto il gallo.
Tacciono le campane.
C’è una rondine che cerca
sterpi per il nido che non ha.
Usciremo indenni dalle onde?

martedì 17 giugno 2008

Visita al paese (chiuso)



Lo scatto della serratura alle spalle e sei dentro
la corta salita del paese chiuso
rivolta verso un lindo giardino
che guarda ai blu celeste e marino
tra silenzio e pulizia.

Nella stanza del direttore
delle bandiere e una conferenza
surreale per le tinte sfavillanti
arancio elettrico e verde acceso
di due magliette che si agitano
su un filo del palazzo di fronte
davanti alle sbarre a croce
ai tuoi occhi fissi
a stormi di uccelli in volo
a una divisa grigia
a un fucile che fa la ruota all’aria
finché termina il tempo.

Scendi la corta discesa,
lasci il lindo giardino e le luci
rossoverde sopra la sala colloqui
tra silenzio e polizia.
Lo scatto della serratura alle spalle e sei fuori.

lunedì 9 giugno 2008

Bosco d'alberi




Staglia la sera il cielo
un bosco d'alberi
spoglio di vele
solo qualche bandiera sventola
a prora e a mezz'asta;
un vento tirato
scuote gli scafi
ed è concerto di ferri
in mare.

sabato 17 maggio 2008

Quiete

C’è una quiete rosea
di bimba tra le gambe genitrici
tra le pareti incartate
in un cielo azzurro intenso.

Seppelliti i lutti
abbandonato il bastone
le pulsazioni sono lente
le carezze sincere.

Sul tavolo all’ingresso
un cappello per la pioggia
da riporre in cantina.

martedì 15 aprile 2008

Le mani che tremavano



Le mani che tremavano
sulla soglia dell’estate
- tanta era la gioia che ci travolse –
chissà se le rammenti.

La risposta resta aperta.

Alla pinzetta scappa
la domanda nata
tra le sopracciglia
alla comparsa di un sospiro.

lunedì 17 marzo 2008

sabato 15 marzo 2008

Più mi ritraggo

Più mi ritraggo
più allunga la sua mano
l'onda fredda
quasi a dirmi “sei sfiorita”.
Cambio posto. Che m’importa?
Anche se la primavera è tarda
e l’acqua è gelida
vivrò, come un pruno viola
su un dirupo.

sabato 8 marzo 2008

8 marzo


Sdoppiamento di Guido Sgaravatti



C’era una volta
l’otto marzo
la cena al femminile
qualche spinello che girava
la gioia nel raccontarsi;
ne uscì una farsa
una falsa parità
soggetta al giogo
dello sdoppiamento
dalla Legge
che in piedi piscia.






venerdì 15 febbraio 2008

Madonne



Non hanno il velo
a nascondere il volto
né movimenti
d’opinione a sostenerle
le Madonne
dalle vele ammainate
che nei loro metriquadri
condividono il passo piatto
e il companatico.
con figli/compagni/mariti
- se li hanno -.

lunedì 11 febbraio 2008

Consuntivo





I meno sono d’un rosso slavato
reggono i cardini i punti cardinali
i pezzi del mosaico si ricompongono.
L’inizio tra le sbarre non ricordo
emozioni ancestrali ha la memoria.
Il moto era impercettibile, le onde di riporto.
La costa aveva anfratti scuri
i legni di sicuro erano di buona qualità.


venerdì 25 gennaio 2008

Ecatombe ebraica


Ecatombe
ebraica
è estrema
e eterna
eclissi.


giovedì 10 gennaio 2008

Si sfilaccia l'incanto d'amore





Si sfilaccia l’incanto d’amore

e ne siamo colpevoli entrambi

o forse nemmeno

e il male è nel tempo

che fiacca e ingrigisce

e costringe a sniffare il collante

un composto di affetto e memorie.




lunedì 7 gennaio 2008

Sterminio zingaro




Ritenuti
uomini inutili
indegni di vita
seviziati in silenzio
sterminati dai gas

proprio come gli ebrei
a milioni e milioni
morirono

per unirsi nel fumo
ai piccoli rom
cavie innocenti
dalle angeliche ali.


mercoledì 2 gennaio 2008

Fumoir






L’ultimo petalo dell’anno

è caduto. Tornata di nuovo

in ufficio, tiro una vecchia

catena e una cicca nel water

nel mio fumoir di lavoro

tre metri per uno

e una porta scassata.



martedì 18 dicembre 2007

Domestica







Domestica è la dimensione del paese mio sovrano.
Risuonano sulla dura pietra i passi frettolosi,
tagliano l’acqua gelida le eliche
la sbarra del posteggio sale e scende
sotto a uccelli in volo a riscaldarsi.
Anche gli alberi dicembre ha infreddolito
eppure è meraviglia vivere confinati nel duemila
in vicinanza di persone che hanno un ché dell’ottocento.


sabato 15 dicembre 2007

Non c'è ritorno









No, non c'è ritorno
da questo nostro dire storto
il giusto soggettivo
che ha labbra livide
per le scaglie di ghiaccio
cadute dal seccatoio
dov’era stato messo
a liquefarsi
invano.



mercoledì 12 dicembre 2007

Se scartassi



Se scartassi il tempo trascorso
nell’attesa di…
inciamperei in frazioni d’istanti
di così alta intensità
da coprire i deserti in cui ho aspettato di
togliere dalle grucce i desideri
per farli scivolare fuori
finalmente liberi....






lunedì 10 dicembre 2007

La ragione di un metodo di Giacomo Cerrai





Di sicuro è ipercritico verso se stesso Giacomo Cerrai se ha pensato, anche solo per un attimo, di cestinare le poesie raccolte poi sotto il titolo “La ragione di un metodo”, edito nell’ottobre 2007 da “Imperfetta ellisse- blog di poesia e altro” per la stampa di Lulu.com. L’autore, secondo quanto afferma nella breve introduzione, infatti, le ritiene “ ormai abbastanza distanti non solo nel tempo, ma anche per diversa sensibilità, diverso accostamento alla realtà e una certa ricerca linguistica e stilistica” rispetto al suo lavoro attuale, dimenticando che questa considerazione è valida per tutti gli autori che si accingono a pubblicare una raccolta di poesie. Difficilmente lo stile e l’approccio rimangono invariati e mai sono uguali nel tempo. Se così fosse ci si troverebbe di fronte a una sterile replica, a una miniera in via d’esaurimento. Quando un libro vede la luce, l’autore è già oltre ed è già altro. Il “palese tributo alla tradizione del Novecento” che segna secondo l’autore queste poesie e che penso di aver intravisto nella scelta di alcuni termini e in qualche scorcio, non mina il respiro della raccolta che alterna quadri di intimità e di riflessione in un viaggio interiore di cui l’afflato poetico appare sin nel primo testo che risale al 1988. Qui un incontro riempie il vuoto esistenziale che caratterizzava la precedente opera di Cerrai “ Imperfetta Ellisse”: Il vuoto torna d’improvviso pieno, stanotte/ e i pesi galleggiano sereni lontani come lune.
Così, che sia alter ego o persona di carne, nel suo percorso il poeta, spesso, si rivolge al lettore in prima persona plurale e perciò condividendo come nella Ragione di un metodo da cui prende il titolo il libro.

Le prime ore, la luce
ci sorpassa,
avviandosi, prima di noi,
alla morte.
Nel tuo guscio di pelle,
così meravigliosamente contenuta,
irridi
alla mediazione del tuo corpo.
A volte un gesto fossile,
qualcosa di infantile,
ti tradisce.
Vorresti dirti subito. Mostrarti.
Solo dopo darti.
Consegnarti non vuoi senza,
anche,
farti capire.
La ragione di un metodo
sta nella via breve al desiderio:
d’amore o delle cose semplici,
o l’arte segreta del possesso.
In questo nascondino, o nell’eccesso
che segue
non intendo forse di che parli.
(Il pensiero di chi scrive è sempre,
del resto, un pò più lento,
per seguire l’attrito della penna).
Ma in quanto ci pensiamo
esisti,
esistiamo.


Cerrai condivide i suoi pensieri ( Il mondo è molto detto, molto/immaginato./Ci sediamo alla finestra/ aspettando il crepuscolo,/ credendo che tutto sia leggibile./) ma soprattutto il suo galleggiare in un vita dal senso incerto ( il niente che ci governa ) che è acqua che avvolge e ricopre l’autore :

onde, onde
di risacca… qualcosa molle
e s’insabbia come una foce secca.
Ritorni,
lampeggi come un breve rovescio,
nell’agosto,
ma una rena stanca ti prosciuga ancora:
restano onde, rivoli dentro,
fuori,
o non so dove,
cerchi di gocce
aloni fastidiosi…

E Acqua è intitolato un breve poemetto in quattro tempi che finisce con questi versi

una regola sola segue l’acqua:
sgravarsi dal peso, rinascere
nel punto più basso
d’ogni possibile alveo…

Dolce o salina, che sia di cielo, di mare o del fiume pisano non ha importanza, è lei l’elemento vitale in cui si muove il poeta :
… il sole scalda appena le scapole/…molecole che si gettano su di sé/ attardate,/ nell’ansa, come d’un’acqua morta … … la pioggia riempie i buchi che ci siamo scavati, il vento dei gabbiani li attraversa…

e in questo liquido Cerrai si muove alla ricerca di un equilibrio tra il mondo e l’essenza interiore dello scrittore, alla costruzione di un ponte attraverso la parola. Il mare, lo scoglio, la spiaggia dalla terraferma diventano pertanto un pretesto, una metafora di vita e un occhio di speranza :

il mare ha strisce diverse
di colore,
come un dentro e un fuori dalla diga.
Spinto dal vento o da altre urgenze,
a volte arriva timido
al tuo piede invernale: non esclude,
né la sabbia dura, né il cane che fugge
la sua orma. Così fermo (pensi), una lastra
attraversata senza cerchi concentrici,
ripianata dal solito vento,
da un appena battito di ciglia,
come un dentro e un fuori dalla vita.

Quanto ho scritto sono impressioni non esaustive di una raccolta ben più complessa che v’invito a leggere e che meriterebbe un’analisi accurata perché molte sono le sfaccettature e i temi affrontati da Cerrai dal quale mi congedo con queste sue parole tratte da Perfino il troppo:

… Quasi tutto sembra, quasi tutto è.
Perché non c’è pensiero da pensare,
né parole al di là:
perfino il troppo, di questo,
non ci basta.”

Sandra Palombo



Scheda di lettura pubblicata su viadellebelledonne.wordpress.com in data 23.11.07